Lo aspettavo da Basilea 2015. Viste le prime foto, innamorato all'istante. Viste le foto definitive (col fondo bianco della data e il logo TH interno al quadrante), innamorato PERDUTAMENTE.
Da maggio mi sono letto ogni notizia sui blog, ogni hands-on, ogni intervista... Mi mancava solo di vederlo dal vivo e appena l'ho notato in vetrina dal mio solito spacciatore non ho resistito all'acquisto d'impulso. Le primissime impressioni sono quelle che che si ripetono da mesi: è GRANDE, ma... MA! Le dimensioni sono perfette per la tipologia dell'orologio: un segnatempo sportivo, esagerato, aggressivo ed eccessivo... ESATTAMENTE quello che volevo. Di pezzi più "low profile" e tradizionali ne ho molti e volevo qualcosa che si staccasse dal coro e si facesse notare con sfrontatezza
preso nuovo col 30% di sconto, ritengo che (al di là dell'estetica discutibile e il valore soggettivo di questa) difficilmente si riesca a trovare un'alternativa col medesimo rapporto qualità-prezzo.
Le finiture sono eccellenti: cassa molto particolare ed elaborata con molti contrasti di materiali; dial scheletrato con incredibile effetto di profondità; crono con ruota a colonne di manifattura (al netto di Seiko
) e innesti morbidissimi; leggero nonostante le dimensioni (cassa in titanio). Un plauso particolare al cinturino in caucciù: estremamente morbido e flessibile. Considerando le anse dritte e il fatto che dove si attacca a queste mantiene un angolo fisso a quasi 90 gradi, avvolge il mio (molto) esile polso perfettamente, aderendo benissimo e rendendo l'orologio comodo nonostante il diametro.
Forse l'unico appunto che mi sento di muovergli è... che si tratta di un Carrera e che con la tradizione rompe fin troppo
Per dire, un Hublot Big Bang nasce così... i Richard Mille han fatto di quello stile il loro marchio di fabbrica... gli Urwerk non sarebbero Urwerk se non somigliassero a delle astronavi. Tag Heuer invece ha un passato di orologi sportivi ben preciso e i suoi modelli ricoprono nel mondo e nella storia dell'orologeria delle posizioni ben note. Stravolgere così il proprio dna è una mossa che lascia perplesso l'appassionato del marchio e puzza molto di fredda scelta commerciale: guarda caso questo modello è stato fortemente voluto da Biver, a pochi mesi dal suo insediamento come nuovo AD, così come lo smartwatch Carrera Connected. È evidente che TH sta cambiando, per abbracciare un pubblico molto più giovanile e "dinamico", fregandosene abbastanza delle sue stesse radici. Anche i vari brand ambassadors lo dimostrano: una giovane attricetta "che vuol fare l'alternativa"; un DJ da rave party; un attore tutto muscoli da film d'azione...
Ma poco male... quali che siano le tristi ragioni che hanno portato TH a uscirsene con questo Carrera Heuer 01, l'importante è che abbiano portato a realizzare un orologio che più lo guardo e più mi piace.
Forse cercando il pelo nell'uovo posso dire che ci sono due dettagli che potevano essere curati meglio: la data e gli indici a ore 3 e 4.
La data non è proprio il massimo della leggibilità, perchè il disco scheletrato coi numeri proietta proprio sul fondo bianco (che a occhio sta un mezzo mm sotto) l'ombra di questi (compromettendo il contrasto dei già minuscoli numerini)... diciamo che è comodo averla, ma di sicuro è prevalsa la forma sulla sostanza. L'ora invece -per fortuna- risulta MOLTO più leggibile di quanto non si potrebbe pensare: nonostante il dial sia abbastanza "incasinato", sfere e indici assai sbrilluccicosi hanno un eccellente contrasto su tutto il resto, chè è di color nero/antracite/grigio scuro.
Per quanto riguarda gli indici a ore 3 e 4 sono monchi, ma secondo me senza motivo! È vero che lì c'è la data, ma se fossero lunghi come gli altri (si vedano nelle foto gli indici "interi" a ore 1, 2 e 5) non andrebbero comunque a coprirla e il tutto risulterebbe più omogeneo. Scelta quantomeno bizzarra, direi...
Alla fine della fiera che dire? Soddisfattissimo! A Natale presi il Carrera Calibro 18, molto contenuto (39mm) e dallo stile vintage: penso sia il perfetto contraltare, che ne rappresenta la rilettura in chiave moderna. Così ho in casa il "vecchio" e il nuovo, potendo scegliere ogni giorno tra Carrera "storico" e Carrera "del futuro"