Orologico Forum 3.0

Ma guarda te il Chopard

ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #150 il: Giugno 06, 2016, 15:43:05 pm »
A quanto già detto aggiungo solo il prezzo della ref. 16/1682 dal verdone 2002:

5900 euro in oro giallo
6200 euro rosa e bianco
Quadranti disponibili a scelta per tutte le versioni:
Bianco, Nero, Argenté o Ramato
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Ermanno Muzii

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #151 il: Giugno 06, 2016, 15:46:07 pm »
Quasi?
Sono piu' di 30 anni che predico!
Per disconoscere la derivazione del 240 dal 66 bisogna usare il prosciutto.

Se vogliamo tracciare la storia dei calibri con microrotore dobbiamo spostarci in area vintage.
Gli ultimi arrivati,Chopard e Dubuis,hanno attraversato una strada gia' tracciata.

ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #152 il: Giugno 06, 2016, 21:39:53 pm »
Ritorniamo per un attimo al Micro rotore e usciamo per un attimo dalla sua estetica affascinante.

Perché nascono gli orologi a Micro rotore? Perché negli anni 60 con l'avvento del l'automatico ormai abbondantemente sviluppato e collaudato sin dai tempi dei primi sistemi messi a punto da Harwood ci si pone l'obbiettivo di realizzare calibri automatici ultrapiatti e in quanto tali adatti ad ospitare platine aggiuntive come quelle del calendario perpetuo, tradizionalmente utilizzato su orologi classici ed eleganti, quindi di diametro e spessore sufficientemente contenuti per la tipologia.

I produttori rispondono a questa sfida mettendo a punto soluzioni estreme e non convenzionali, diverse tra loro, ma tutte ugualmente affascinanti e ardite. Che sono la ragione principale che definisce il fascino di questa tipologia di calibri, tra cui quelli a Micro rotore di UG e Piaget, ancor più di Quanto non lo siano gli ultraplat manuali.

Che senso ha, quindi, in micro rotore su un calibro di spessore "convenzionale" ottenibile con una soluzione altrettanto convenzionale? E ancor più che senso ha un Micro rotore che non dovendo garantire nessun eccezionale contenimento dello spessore non offre nemmeno una soluzione particolarmente ardita e affascinante per la sua implementazione?

Per capire, da questo punto di vista, la differenza concettuale tra un UG 66 e un Chopard x.96 basta osservare il modo incredibile in cui il Micro rotore e la ruota di carica automatica sono integrate nell'UG.

Ci aiuta in questo senso l'esploso del 240, in cui si vede come il tutto é congegnato



Il tutto é assemblato e tenuto in posizione dalla ruota 1497 la cui parte centrale, fissa, é ancorata alla platina per mezzo della piccola vite 51143, mentre la parte mobile a cui è ancorata la massa oscillante per mezzo delle due viti 51497 è libera di ruotare sulla parte fissa attraverso sette microsfere.
Le suddette microsfere non possono vagare in quanto bloccate in posizione dalla particolare calettatura dell'anima della ruota, e oltre a permettere lo scorrimento della parte esterna su quella interna impediscono che le due parti abbiano gioco verticale, garantendo così che la massa oscillante non possa muoversi verticalmente. Tutto il sistema, inclusa la ruota 1165 montata sul ponte basculante e vincolata nel medesimo modo attraverso le microsfere in acciaio, ha uno spessore contenuto nello spessore della platina!

Questa é tutta la differenza che c'è tra un estremo calibro ultrapiatto e un convenzionale calibro demiplat, l'ingegno e l'ardimento delle soluzioni adottate per risparmiare quella manciata di decimi di millimetro. Che non fanno il "pregio" di un calibro, ne sono solo il risultato misurabile.
Correvano i ruggenti anni 60, quando ancora i cnc non esistevano e realizzare parti meccaniche con quelle dimensioni e quelle tolleranze era una vera sfida che solo pochissimi potevano raccogliere e vincere.
Altro che amplitudini e masturbazioni da cronocomparatore, buona parte della differenza tra una macchina estrema e una convenzionale é tutta qui.

"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #153 il: Giugno 06, 2016, 21:50:27 pm »
Ma il calibro 240 ricarica solo in un senso oppure il particolare 200 è un invertitore?
 

mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #154 il: Giugno 06, 2016, 21:57:03 pm »
Naturalmente Angelo, nel suo consueto estremismo, vede solo il bianco e il nero. Ma di mezzo c'è il grigio. Che senso ha un microrotore su un calibro non ultra piatto? Esattamente lo stesso che ha su un calibro ultrapiatto: contenere lo spessore, che non sarà in assoluto il più basso ma è sicuramente minore che se avesse adottato un rotore centrale. Ma per capirlo bisogna non avere la "mistica dell'ultrapiatto" che è una cosa ridicola, soprattutto se rivolta a calibri progettati nei primi anni 50. Cosa comporta questa mistica? Che si perde di vista a cosa serve un calibro in un orologio. Che si perde di vista che esistono altri fattori anche più importanti. Che l'ultrapiatto di 60 anni fa oggi non è una sfida per nessuno, come non lo era neppure 40 anni fa. Che oggi si potrebbe fare molto meglio in tutti i sensi, ed infatti qualcuno lo ha fatto.
Facile no? Basta ragionare.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 22:00:11 pm da mbelt »
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ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #155 il: Giugno 06, 2016, 22:05:01 pm »
Citazione
che non sarà in assoluto il più basso ma è sicuramente minore che se avesse adottato un rotore centrale

Non è così. Calibri a rotore centrale dello spessore del chopard ce ne sono tanti.
Calibri a rotore centrale (convenzionale come convenzionale è il modo in cui é implementato il Micro rotore sul Chopard) dello spessore di un PP240 non ne esistono.

Non serve il Micro rotore, né altre originali soluzioni, per fare un Demi plat automatico, come dimostrano i JLC889, i Lemania 8810, i GP3000 e una lunga lista di Frédéric Piguet tra cui l'1151 da 3.25 mm che la casa già nel 91 faceva con doppio bariletto e 100 ore di riserva di carica, con un normalissimo rotore centrale su cuscinetto a sfere.

Mettere un Micro rotore su un demi plat automatico vincolandolo in modo tradizionale e senZa sforzarsi di congegnare il treno di carica in modo alternativo per ridurre quanto più possibile lo spessore non serve a nulla se non a fare "scena". Come è su molti RD e pure su alcuni Valfleurier per Panerai.

Citazione
Che oggi si potrebbe fare molto meglio in tutti i sensi, ed infatti qualcuno lo ha fatto.

Non mi risultano, nonostante i mezzi attuali enormemente superiori, calibri automatici di recente produzione più sottili di quelli nati nella secinda metà degli anni 60, quando per altro i mezzi tecnici a disposizione non erano nemmeno lontanamente paragonabili per potenzialità e precisione.
Non sarà che forse con i metalli tradizionali quei pioniieri riuscirono a raggiungere i limiti fisici oltre i quali i moderni operatori di macchine a cnc non riescono in alcun modo a superare?!
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 22:18:11 pm da ciaca »
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tick

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #156 il: Giugno 06, 2016, 22:15:12 pm »
A quello che ho letto in giro il sistema con camma trilobata del Chopard è tutto fuorché convenzionale, anzi più unico che raro.
Conosci altri che lo adottino?
The quieter you become, the more you can hear

mbelt

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #157 il: Giugno 06, 2016, 22:31:08 pm »
Citazione
che non sarà in assoluto il più basso ma è sicuramente minore che se avesse adottato un rotore centrale

Non è così. Calibri a rotore centrale dello spessore del chopard ce ne sono tanti.
Calibri a rotore centrale (convenzionale come convenzionale è il modo in cui é implementato il Micro rotore sul Chopard) dello spessore di un PP240 non ne esistono.

Non serve il Micro rotore, né altre originali soluzioni, per fare un Demi plat automatico, come dimostrano i JLC889, i Lemania 8810, i GP3000 e una lunga lista di Frédéric Piguet tra cui l'1151 da 3.25 mm che la casa già nel 91 faceva con doppio bariletto e 100 ore di riserva di carica, con un normalissimo rotore centrale su cuscinetto a sfere.

Mettere un Micro rotore su un demi plat automatico vincolandolo in modo tradizionale e senZa sforzarsi di congegnare il treno di carica in modo alternativo per ridurre quanto più possibile lo spessore non serve a nulla se non a fare "scena". Come è su molti RD e pure su alcuni Valfleurier per Panerai.

Citazione
Che oggi si potrebbe fare molto meglio in tutti i sensi, ed infatti qualcuno lo ha fatto.

Non mi risultano, nonostante i mezzi attuali enormemente superiori, calibri automatici di recente produzione più sottili di quelli nati nella secinda metà degli anni 60, quando per altro i mezzi tecnici a disposizione non erano nemmeno lontanamente paragonabili per potenzialità e precisione.
Non sarà che forse con i metalli tradizionali quei pioniieri riuscirono a raggiungere i limiti fisici oltre i quali i moderni operatori di macchine a cnc non riescono in alcun modo a superare?!
Perché nella tua mistica delirante da ultrapiatto non riesci a capire che questo calibro Chopard ha caratteristiche tecniche superiori al 240 il cui originario progetto risale agli anni 50. Eppure non solo io te l'ho fatto notare: ha due bariletti, un bilanciere molto più grande (per non citare altre cose), tutti elementi che aumentano lo spessore, questo lo capisce anche un bambino. Quindi per ridurre lo spessore hanno adottato un microrotore invece di un rotore tradizionale che avrebbe occupato più spazio.
Tu nel tuo delirio non capisci neppure che non tutti i costruttori di orologi puntano al record di sottigliezza - di cui oggi non frega niente praticamente a nessuno - in ogni orologio. Mirano, quelli che lavorano bene, a fare orologi il più piatti possibile senza sacrificare un corretto funzionamento come invece è stato fatto sul 240. Ma forse è troppo complicato da capire anche se a me non sembra.
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #158 il: Giugno 06, 2016, 22:34:03 pm »
A quello che ho letto in giro il sistema con camma trilobata del Chopard è tutto fuorché convenzionale, anzi più unico che raro.
Conosci altri che lo adottino?
E' inutile , è in delirio mistico da calibro 240, non lo capisce. Poveri noi....
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #159 il: Giugno 06, 2016, 22:34:16 pm »
Se quello che hai letto ce lo fai leggere, magari ci metti un link, dopo averlo letto anche noi magari poi lo commentiamo insieme.
Di sicuro c'è che non serve la camma trilobata (non so cosa sia) né il micro rotore per fare un calibro da 3.3 mm con due bariletti da 60 ore di carica. FP lo faceva già nel 1991 senza "camma trilobata" e senza microrotore, Lemania lo faceva già prima e pure più sottile. Entrambi Con un normale rotore centrale su cuscinetto a sfera

Citazione
Perché nella tua mistica delirante da ultrapiatto non riesci a capire che questo calibro Chopard ha caratteristiche tecniche superiori al 240

Sei tu che non riesci a capire, nella tua delirante lotta contro i mulini a vento, che non puoi confrontare caratteristiche di macchine di diversa tipologia, cosa che si cerca di farti capire nonostante i prosciutti che hai sugli occhi di impediscano di notare l'ovvio. È assodato che è tempo perso, nonostante ogni vano tentativo di riportarti alla ragione.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 22:41:25 pm da ciaca »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #160 il: Giugno 06, 2016, 22:44:32 pm »
Il link era 4 pagine fa.
http://www.timezone.com/2002/09/16/from-the-house-of-happy-diamonds-the-chopard-l-u-c-caliber-1-96/
Trovi macro e spiegazione.
Poi come scrivevo anche in precedenza il trip sullo spessore l'hai acceso tu non io, mai pensato che questo calibro fosse ultrapiatto o che avesse soluzioni per fare i record. Che abbia un sistema di ricarica originale questo si. Poi andrebbe paragonato in laboratorio ad altri per vedere se originalità ed efficienza viaggiano insieme.
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #161 il: Giugno 06, 2016, 22:44:43 pm »
Aggiungo, sperando serva a qualcosa, che un costruttore non usa il microrotore solo se è indispensabile...magari per risparmiare spazio ha una o più soluzioni...ha scelto il microrotore perché è pure bello da vedere e raro, in una epoca in cui degli ultrapiatti non frega più niente a nessuno, ma solo Angelo non se ne è accorto. E comunque il microrotore gli consente, malgrado le soluzioni sofisticate adottate per farlo funzionare bene, a differenza del 240, di avere un calibro più piatto. Non è difficile da capire, ma semplice e ovvio.
Il microrotore è pregevole, raro, bello e consente a parità di condizioni di ridurre lo spessore: è sorprendente che venga usato da Chopard quando decide di puntare all'alta orologeria? Direi proprio di no, è la cosa più naturale al mondo, c'è da chiedersi perché pochi la adottano (ma io so il perché, e l'ho già anche scritto). Anche senza cercare record di cui oggi non importa a nessuno.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 22:57:10 pm da mbelt »
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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #162 il: Giugno 06, 2016, 23:00:36 pm »
Citazione
Poi come scrivevo anche in precedenza il trip sullo spessore l'hai acceso tu non io

Non ho acceso alcun "trip". Il trip, preso malissimo e di roba scaduta, se lo fa chi vorrebbe paragonare un ultra plat con un Demi plat volendoli porre sullo stesso piano solo perchè vede un micro rotore sul fondello e pensa di avere scoperto l'ottava meraviglia dell'orologeria. La storia è un po' più articolata.

Ho solo puntualizzato, rispondendo ad una affermazione in base alla quale questo calibro avrebbe cose che il 240 non ha, o che non gli mancherebbe nulla rispetto al 240, che é vero anche il contrario e che paragonare le mele con le pere non ha molto senso. Gli mancano 0.8 mm di spessore in meno e tutta la genialità per risparmiarli, che ho anche provato a spiegare dov'è e cosa la definisce, presumendo che interessi a qualcuno capire perché certi calibri godono di certa considerazione e non ce ne sono altri paragonabili (onde magari poter rivedere certe erronee convizioni).
Non sono la stessa cosa e non sono sullo stesso piano di pregio.

Venendo invece all'ingegnoso sistema di carica con la camma "trilobata" si vede che:

A) non c'entra nulla con il sistema di vincolo della massa oscillante, che è un normalissimo e convenzionale cuscinetto a sfera;
B) occupa spazio in spessore unitamente al suddetto cuscinetto a sfera, dimostrando come non sia la ricerca dello spessore estremamente ridotto la finalità di questo progetto;
C) può essere implementato anche con un rotore centrale di tipo tradizionale, non avendo quindi nessuna relazione particolare con il micro rotore.

Il calibro è bello, è ben realizzato, ha interessanti caratteristiche già citate e sottolineate, avercene di calibri così; ma è un demi plat che non può essere confrontato con un ultra plat come il 240 solo perchè entrambi hanno un micro rotore.
Di demi plat automatici, più o meno belli e pregiati, ce ne sono una caterva, anche senza micro rotore. Gli ultrapiatti si contano sulle dita di una mano e per ingegno non hanno alternative confrontabili, quelli con micro rotore sono DUE in 60 anni.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 23:21:32 pm da ciaca »
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Ermanno Muzii

Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #163 il: Giugno 06, 2016, 23:23:53 pm »
Il link era 4 pagine fa.
http://www.timezone.com/2002/09/16/from-the-house-of-happy-diamonds-the-chopard-l-u-c-caliber-1-96/
Trovi macro e spiegazione.
Poi come scrivevo anche in precedenza il trip sullo spessore l'hai acceso tu non io, mai pensato che questo calibro fosse ultrapiatto o che avesse soluzioni per fare i record. Che abbia un sistema di ricarica originale questo si. Poi andrebbe paragonato in laboratorio ad altri per vedere se originalità ed efficienza viaggiano insieme.
Sistema di carica che si potrebbe dire un'evoluzione del Pellaton.

Tick,perche' credi abbia tirato in ballo l'1.96?
Perche' e' un Signor Calibro,perche' e' tecnicamente ed architettonicamente un Gran calibro,perche' ha finiture che a parita' di prezzo su altri orologi non esistono e perche',alla faccia dei Grandi,Chopard ha fatto un lavoro egregio.
Pero',al contrario dell'U.G. 66,non e' un calibro rivoluzionario.

ciaca

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Re:Ma guarda te il Chopard
« Risposta #164 il: Giugno 06, 2016, 23:26:20 pm »
Citazione
Sistema di carica che si potrebbe dire un'evoluzione del Pellaton.

Ho pensato esattamente la stessa cosa :)
Il principio di funzionamento é il medesimo.
Come anche il doppio bariletto Chopard ha sostanzialmente il medesimo principio di funzionamento del brevetto Longines.

Poi Se si vogliono fare confronti con un capo e una coda, senza limitarsi all'apparenza del solo microrotore che da solo e senza entrare nel merito di come é fatto non vuol dire nulla (e che nulla c'entra con il sistema di carica), un calibro come l'1.96 bisogna paragonarlo con il 324 di PP (che ha lo stesso spessore).
É lì che si ha l'esatta misura del suo valore. Alto, molto alto e molto più alto di quello del banalissimo PP 324.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 23:31:47 pm da ciaca »
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