Di per sé una valutazione della casa produttrice - del marchio, del brand - non è né peregrina né inutile, in quanto può fornire informazioni su elementi non valutabili nel singolo modello: assistenza post-vendita, affidabilità del prodotto non ancora collaudato, ecc.
Inoltre, il desiderio di sostenere una percezione positiva del brand anche sotto il profilo qualitativo (e non solo come fenomeno di costume) può spingere una casa ad elevare la qualità media del prodotto, se vuole investire su questo aspetto.
La cosa importante, casomai, è che nell'acquirente la valutazione del marchio non sia sostitutiva della valutazione del prodotto.
(Peraltro, la valutazione di una casa non deve necessariamente essere strumento alla base di una scelta di acquisto, ma può essere elemento di analisi più generale).
Il problema è che valutare un marchio, assegnare un rating, è operazione molto più complessa che valutare un prodotto.
Servono indicatori obiettivi, adeguati, complessi, formulati e utilizzati da operatori indipendenti e qualificati.
Nel documento linkato ci sono alcuni spunti interessanti, ma per la gran parte concetti da ufficio marketing, privi di spessore tecnico.