Sono sempre stato attratto dagli orologi.
Il primo ricordo é legato a un orologino digitale azzurro con Paperino sul quadrante, perso perché caduto dal balcone di casa e subito rubato da un passante.
Poi la terza elementare e il terribile ma tanto desiderato Casio G-Shock.
1986, quinta elementare, arriva il primo Swatch. A quattordici anni era già cominciata la lettura di Orologi e così il mio primo "vero" a carica manuale: l'Hamilton Khaki. Poi, a sedici anni, c'è stato il Breitling Chronomat regata, quello col conto alla rovescia, perso in un brutto incidente in moto.
Per i diciotto anni é arrivato, forse solo per un ingenuo desiderio di originalità in mezzo a un contesto sociale di Rolex, il mio amato Speedmaster deluxe con fondello trasparente e movimento un po' rifinito.
Comunque, l'orologio che più mi ha fatto sognare da ragazzino, il Blancpain manuale ultrapiatto in oro giallo, non è ancora diventato mio. A volte credo che comprarlo sarebbe come scrivere la parola "fine" alla storia di una passione.