Oggi tutto si gioca sull'avere bravi tecnici CAD, un tempo bisognava essere maestri orologiai e fare i calcoli a mano.
Concordo in parte. Un CAD per definizione aiuta in un lavoro di progettazione, non sostituisce. Alza semmai l'asticella sull'attesa. Oggi un singolo ragazzo che ha studiato per bene e con un CAD può maneggiare da solo problemi che avrebbero richiesto interi team anni fa. Ma le sfide cambiano.
Per disegnare il 747 hanno usato matita e regolo calcolatore, oggi per far volare il 380 c'è voluta molta più gente e molto più tempo nonostante i CAD.
Il fatto che tutti producano complicazioni di vario tipo è secondo me un ottimo mix di:
- scuole
- CAD
- strumenti di produzione
- ingegneria dei materiali
I costi di tutto ciò mal si coniugano con la rarità, e se parliamo di prodotti nuovi e constatato l'amore scemante per le complicazioni otteniamo che in futuro difficilmente potremo parlare di rarità, se non per ciò che è prodotto da una manciata di artigiani. E si torna daccapo, basta che un pezzo sia prodotto in 10 pezzi l'anno perchè sia interessante?
In breve mi associo alla quasi totalità di voi, per orologi vecchi o nuovi, CAD o non CAD, la "rarità" potrebbe non implicare interesse. Mi sembra però di leggere nel termine stesso un connotato positivo: diciamo che è raro qualcosa di scarsamente disponibile ma che vorremmo o ammiriamo. Più consono al discorso generale è forse il concetto di "scarsamente disponibile". Un Corum AC in ottime condizioni è un orologio raro (e interessante), una Duna Station rosso Ferrari è scarsamente disponibile, non rara, così come lo sono gli orologi delle dozzine di marche che sono sorte e tramontate nel panorama orologiero del secolo scorso.
Penso quindi che in generale il concetto di "raro" sia soggettivo, a differenza di "scarsamente disponibile" che soprattutto oggi, con la rete, consente una visione più ampia del mercato. Se mi sono capito, la "scarsa disponibilità" di un orologio non costituisce un pregio in sè.