|
StevenSegal ha scritto:
Uhren ha scritto:
funziona così. la responsabilità per danni a cose in custodia è presunta. ciò significa che è a carico del custode l'onere di fornire prova liberatoria (caso fortuito).
|
Lo dici tu stesso...
Per danni a cose.
Ma questo non è un danno, è un furto!
Quindi il discorso rimane vero solo in generale. Ovvero sta al gioielliere l'onere di provare che ha usato un'adeguata diligenza nell'evitare il furto.
Ad esempio: il gioielliere stava trasportando l'orologio in autostrada è andato all'autogrill lasciando l'orologio in macchina e gli hanno forzato la macchina... ecco quello sarebbe un caso in cui avrebbe grosse difficoltà a dimostrare di essere stato diligente e potrebbe essere costretto a risarcire il proprietario dell'oroligio.
Ma se ha subito una rapina violenta con armi eccetera... bè, è chiaro che non deve risarcire l'altro. Salvo ESPRESSA (e improbabile) clausola al momento della stipula del contratto di conto vendita.
L'assicurazione? [V]
A meno che il gioielliere non abbia una speciale assicurazione che copre i beni in conto vendita (con notevoli costi e complicazioni, ad esempio il dover dichiarare all'assicurazione ogni bene ricevuto, con relativo valore) è improbabile che sia coperto l'orologio del cliente. Se non entro un valore predeterminato (ad esempio max 2.000 euro di valore totale in beni in custodia). Questo perchè, in termini un po' più legali, l'assicurazione non può assumersi un rischio che non conosce.
In soldoni.
Se rapinano il tuo orologio dal tuo gioielliere è come se rapinassero te. [
]
(poi è chiarissimo a tutti che con la giustizia nulla è veramente certo, quindi... [:p])