Amici carissimi questa e mille altre disavventure mi rimandano sempre più prepotentemente verso quello che penso da tempo ormai ripsetto al momento sociale ed economico.
Sappiamo bene che viviamo consapevoli il periodo ormai definibile del "divora roba".
Insomma l'antitesi chiara del Mastro Don Gesualdo! Per capirci.
Dove è tale bramosia del possesso per il consumo ed è talmente impazzito il volano/centrifuga della moda e degli styles che è ormai andata a farsi benedire quella radicata capacità di chi compra e di chi vende dedicata al caro vecchio meravilgioso ed incomparabile "NEGOZIATO"
Intanto oggi - tutti vendono tutto -
Finisce quindi quella nobile tendenza a distribuzioni attente che se stornavano ad un contatto superficiale una sana ed anche spregiudicata concorrenza; da un altro punto di vista, aiutavano a stabilire rapporti più approfonditi col concessionario e magari sempre più amichevoli fino a portare per entrambi un sano tornaconto (sconti, consigli assistenza adeguata da una parte... fidelizzazione, fiducia dall'altra).
Poi oggi c'è una richiesta di particolari prodotti pazzesca e schizoide...
Schizoide al punto che paradossalmente è la domanda ad inghiottire a piè pari l'offerta, coi risultati spregevoli che ben conosciamo in termini di listini inflessibili o peggio di ritocchi a salire su di essi!
Come ci si difende?
Io per fortuna, per merito e per caso ho trovato una strada.
mi pare quella che più ci riconduce all'unisono al rapporto primordiale ma meraviglioso: Quello delle "amicizie"
Nel provare ad avvicinare sempre più gli esercenti, scopri un desiderio nuovo dentro, che è figlio di questa schiacciante snaturalizzazione di tutti i rapporti umani, il nome del consumo pazzo.
Scambio di favori, disponibilità con la tua porzione di professionalità nel tuo ambito, messa a sua disposizione... E poi viversela un pò insieme questa dannata esistenza;
Son valori che intanto ti aiutano a prescindere, ma poi restan utili ad entrambe le parti per fare veri, dico veri Affari
Renato