Aggiungo i miei due cents:
Personalmente non mi precludo nulla, posso amare alla follia un 34mm vintage che mi comunica valori e sensazioni ormai perdute come posso perder la testa per un orologio oversized con movimento proveniente da un tasca.
Il comune denominatore però deve essere una misura "funzionale" e non estetica, se 42mm sono il minimo per contenere un movimento ben dimensionato la resultante non la considero troppo grande o troppo vistosa ma semplicemente "giusta" per contenere quel determinato calibro, stessa cosa succede per dimensionamenti opposti tendenti al piccolo.
Ovviamente anche io ho un'idea di misura "aurea" per il mio polso e per il mio gusto estetico misura che all'incirca corrisponde ai 38mm, ma essendo amante dell' orologeria a tutto tondo non precludo o giudico nulla a priori solo per la dimensione, così facendo potrei perdermi veri capolavori per un' atteggiamento superficiale e sciovinista.
Detto questo aggiungo invece che ho invece fortissima idiosincrasia per quelle realizzazioni (frequentissime purtroppo anche in maison di alta-altissima gamma) che partono dalla dimensione per ottenere il risultato finale, quindi orologi con anelli di contenimento spropositati, contatori cronografici che gridano vendetta posizionati al centro di un interminabile ed enorme quadrante, date che spuntano in posti assurdi, insomma tutto quello che grida fortemente una costruzione che segue non principi funzionali ma assolutamente estetici e modaioli facenti parte di un certo modo di intendere l'orologeria molto più affina al marketing puro che alla realizzazione di oggetti di micro-meccanica, ed assicuro che con un po' di esperienza si vede anche da lontano quando un' orologio è costruito con questi, per me odiosi, crismi.