Orologico Forum 3.0

Movimento a martelletto

Movimento a martelletto
« il: Novembre 03, 2009, 08:48:06 am »
Un cordiale saluto a tutti.

Recentemente hanno attirato la mia attenzione alcuni solotempo anni ‘50, un paio dei quali si differenziavano dagli altri per avere il caratteristico movimento di carica detto “a martelletto”.

Vorrei perciò, con il vostro prezioso aiuto, sapere qualcosa di più relativamente a questo sistema di carica che, per quello che mi è parso di capire, era presente in diversi modelli (tra cui alcuni calibri Zenith/Omega) nell’immediato dopoguerra e si poneva come via di mezzo tra la carica manuale, allora diffusa sulla maggior parte degli orologi prodotti, e la più “moderna” ricarica automatica che mano a mano stava prendendo larga diffusione nella produzione dell’epoca.

Ringrazio fin d’ora chiunque voglia intervenire.
Fiorda
 

Movimento a martelletto
« Risposta #1 il: Novembre 03, 2009, 10:52:30 am »
Ciao Fabio.
Si tratta di una carica automatica a tutti gli effetti; la differenza stà nel rotore, che invece di essere libero ed in grado di ruotare per 360 gradi, ruota in un senso o nell'altro e viene arrestato nella sua breve corsa da molle respingenti. Le molle respingenti poste a fine corsa della massa oscillante avevano lo scopo di aumentare il numero delle oscillazioni della massa stessa, caricando maggiormente la molla, ma lo svantaggio della minore escursione e conseguentemente di minor ricarica che queste molle portavano, non era compensato dal maggior numero di oscillazioni. Un sistema di ricarica tutto sommato meno efficente del rotore libero dotato di invertitore, che garantisce sufficente carica anche nel caso di scarsa attività motoria. Interessante da un punto di vista collezionistico, ma non andrei oltre nell'attribuirgli pregi che non possiede.[:D][;)]

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Movimento a martelletto
« Risposta #2 il: Novembre 03, 2009, 12:33:39 pm »
Grazie, Mario.
Risposta ed intervento esauriente, come sempre...

Ma ciò che tu intendi è riferito semplicemente alla durata della riserva di carica e alla modalità in cui essa avviene o all'eventuale precisione che possono avere avuto calibri del genere rispetto ad altri automatici...?
Ho letto, per esempio, che a livello di qualità di manifattura, il calibro a martelletto 133.8 Zenith era stato proposto intorno al 1955 anche in versione Chronometre, per poi essere stato rimpiazzato dal famoso calibro 135 negli anni 60/64...

 

Movimento a martelletto
« Risposta #3 il: Novembre 03, 2009, 18:14:33 pm »
La modalità di carica di un orologio, non influisce più di tanto sulla sua precisione. Nel caso dei rotori a martelletto, è in discussione L'efficenza del dispositivo, che a causa di suoi vizi strutturali intrinsechi, che ho esposto nel precedente intervento, fornisce scarsa energia per la ricarica della molla. Per quanto attiene alle tue osservazioni sul calibro specifico, prendi per buono quanto hai letto, tenendo presente che comunque, non esiste un particolare pregio riguardante la rarità del pezzo; rimane la curiosità collezionistica e non credo molto altro.[:D][;)]