Orologico Forum 3.0

La rarità

Re:La rarità
« Risposta #15 il: Dicembre 04, 2016, 19:25:59 pm »
 :D :D :D :D
Mi autoespello da solo!!

P.S. per il -ragazzo-hai il caffè pagato!  ;D
« Ultima modifica: Dicembre 04, 2016, 19:29:12 pm da claudio969 »

Re:La rarità
« Risposta #16 il: Dicembre 04, 2016, 19:47:47 pm »
Per me il primo filtro lo fa la "piacevolezza" dell'insieme (meccanica+cassa+estetica).
Se l'orologio "mi piace", la rarità rappresenta la classica ciliegina sulla torta.
Apprezzo molto il fatto di sapere che di quel modello sono uno dei pochi possessori. Mi fa sentire un privilegiato.
Di tutti gli orologi che ho, mi piacerebbe sapere storia, aneddoti, caratteristiche e numeri di produzione. Purtroppo non sempre è possibile, anzi sui moderni è praticamente impossibile.

Se invece un modello non mi attira, la rarità perde totalmente di interesse.
Non sono un collezionista di pezzi rari.

Quoto.

Inoltre in un orologio devo vedere un'idea, se c'è questa anche il mio giudizio estetico viene influenzato.

S.M.

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Re:La rarità
« Risposta #17 il: Dicembre 04, 2016, 20:26:52 pm »
il 3700 seriale A


Il 3700 seriale A non se pò sentì....  :'( :'( :'(

Bannatelooo!!!  :D :D :D


A parte sti ragazzi che a storia vanno bocciati... per me la rarità è semplicemente una delle componenti ma non la più importante e per rarità non intendo quelle rarità "costruite" come ad esempio una personalizzazione sul quadrante che anzi ritengo un minus.
Anche per me la rarità deve essere "vera", non quella dei quadranti personalizzati che ho sempre odiato.
Terribili quelli con il simbolo delle scimitarre di Omann..... Io manco li posso vedè sti arabi, figurate se me faccio un orologio co sti segni 8) 8)
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:La rarità
« Risposta #18 il: Dicembre 04, 2016, 20:54:48 pm »
Della rarità fine a se stessa non me ne frega niente.
Ma quando qualcosa di valore è anche raro, questa lo rende - a modo suo - speciale.

quoto

Re:La rarità
« Risposta #19 il: Dicembre 04, 2016, 21:39:14 pm »
 La rarità è essere appassionati di orologi e averne uno che nessuno ha.
 

Re:La rarità
« Risposta #20 il: Dicembre 04, 2016, 22:17:55 pm »
Sono più o meno d'accordo con la maggior parte di voi.
La rarità in se non vuol dire nulla, ma unita ad estetica che mi piace, una buona meccanica e qualità percepita di buon livello, può essere il valore in più che fa la differenza e dona un fascino elevato all'ennesima potenza.
Invece in linea generale i pezzi molto diffusi non trovano il mio maggiore apprezzamento, forse in quel caso non è questione di rarità o meno, ma di poco piacere di indossare quello che indossano in tanti. A me piace distinguermi dalla massa, è una cosa che ho capito da tempo.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

e.m.

Re:La rarità
« Risposta #21 il: Dicembre 04, 2016, 23:09:45 pm »
Forse bisognerebbe chiarire i motivi che sono la causa della "rarità" di un pezzo.
Io l'apprezzo solo se riferita alla qualità intrinseca e non perché collegata ad una serie speciale commemorativa, ad un carattere diverso in una scritta o ad un seriale piuttosto che un altro.
Le speculazioni commerciali non mi interessano.  ;) :)
Mi sembra la pensi come me,in definitiva:se la qualita' si accompagna alla rarita' ben venga,altrimenti nisba.
Qualita' che non puo' essere rappresentata da una personalizzazione di un quadrante,per esempio.


...ops, mi è sembrato qualcuno mi cercasse?!  ;D
la mia opinione è un mix tra quella di Gianluca e quella di Ermanno e cioè, se estetica e qualità si accompagnano anche alla rarità: ben venga!
Però....non credo di aver la coda di paglia Ermanno, ritenendo ti riferisci a me, quando parli della personalizzazione di un quadrante (Voutilainen).... beh! sono di nuovo d'accordo con te, la personalizzazione di un quadrante non è segno di qualità.... ma di rarità, si! Anzi no, più che rarità direi Unicità!  ...se poi quella personalizzazione è realizzata artigianalmente, attraverso mani sapienti e straordinarie, io gli affiderei anche il Bollino della Qualità! Altrimenti non saprei a cosa darlo sto benedetto bollino!
Di certo non lo darei semplicemente alla data di realizzazione dell'orologio, ad un seriale o ad una semplice scritta sul quadrante: trovo assurdo ad esempio che una semplice T sul quadrante possa decuplicare le quotazioni di quello che è un orologio industriale e qualitativamente insignificante.
Tu probabilmente mi risponderai che è nella rarità storica che trova giustificazione il suo valore ma io quest'idea non l'accetto.
Nel mio settore, ad esempio, le opere sono tutte uniche, sia quelle antiche che quelle contemporanee ma, quello che si premia di un opera rispetto ad un'altra dello stesso artista, è la qualità: 2 opere delle stesso ciclo e dello stesso periodo, possono avere valori assai diversi in base -esclusivamente- alla qualità pittorica e concettuale.
Qualche giorno fa tu mi hai giustificato gli 11 milioni del PP perpetuale in acciaio di cui ne sono stati prodotti 4 esemplari, per poi rimaner dubbioso circa i 200k del Dufour....
Per me è l'esatto contrario, se io penso che il 3700 seriale A può fare 70k, il 222 e il 5400 35k, un Rolex Panda 100k, un PP 2499 fourth series 400k.... allora, per me, le quotazioni milionarie dovrebbero averle i pezzi unici di Dufour, Voutilainen, Smith, Prescher e compagnia cantando.
Ma è secondo voi possibile che un'opera unica di un'artista storicizzato come Daniels, probabilmente il migliore orologiaio del secolo scorso, con movimento eccellente realizzato a mano e un dial che è pura poesia, possa costare 500/700k mentre alcuni Rolex e PP industriali semplicemente per esser stati prodotti in poche unità, possano raggiungere gli stessi valori se non quotazioni molto più alte??
(avete notato come in un solo post possono intrecciarsi tanti Topic?  ;D )
Scusami Claudio,hai frainteso:facevo riferimento ai Tiffany,Serpico y Laino,Meister e via cosi'.

Re:La rarità
« Risposta #22 il: Dicembre 04, 2016, 23:11:52 pm »
...allora avevo davvero la coda di paja!!  :D :D :D
tante parole per nulla! che pollo!  :D :D

e.m.

Re:La rarità
« Risposta #23 il: Dicembre 04, 2016, 23:29:58 pm »
Approfitto anche per rispondere ala seconda parte del tuo intervento che non avevo letto.
Io non ho mai criticato Daniells o i risultati da lui ottenuti,lo ritengo il miglior orologiaio del secolo scorso e magari potessi permettermi un suo orologio;rinuncerei volentieri ai miei tutti quanti messi insieme.
Patek 1518 contro KV ed altri indipendenti e loro diavolerie:negli ultimi 15 anni abbiamo visto di tutto e di piu',turbo doppi,tripli,turbo sboccianti,orologi a liquido colorato,catene,giunti e chi piu' ne ha ne metta.C'e' solo l'imbarazzo della scelta.
Dobbiamo chiederci,pero',come sia stato possibile il fiorire di simili strane meccaniche e complicazioni.
Perche' non e' stato solo il tal orologiaio o la tal ditta a tirar fuori simili diavolerie ma sono stati in tanti ed in tante.
E la risposta e' facile,progettazione elettronica,collaudi virtuali.
Quando PP realizzo' i 1518 perche' Audemars,Vacheron,Jaeger,Longines,Minerva non fecero altrettanto?
Semplice,non ne avevano le capacita'.
Quindi e' giusto riconoscere a quegli orologi un primato tecnico,ci son voluti decenni prima che altre case realizzassero un chrono perpetuo da polso.

Bertroo

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Re:La rarità
« Risposta #24 il: Dicembre 05, 2016, 08:26:11 am »
Mah...io pure so strano...a me della rarità importa ben poco.
Se l'orologio è ben fatto, ha un ottimo movimento, un bel quadrante e nel complesso è un orologio di qualità lo prendo che siano 1,10,10,1000 o milioni.
« Ultima modifica: Dicembre 05, 2016, 13:57:48 pm da bojwolb »

S.M.

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Re:La rarità
« Risposta #25 il: Dicembre 05, 2016, 13:38:53 pm »
Approfitto anche per rispondere ala seconda parte del tuo intervento che non avevo letto.
Io non ho mai criticato Daniells o i risultati da lui ottenuti,lo ritengo il miglior orologiaio del secolo scorso e magari potessi permettermi un suo orologio;rinuncerei volentieri ai miei tutti quanti messi insieme.
Patek 1518 contro KV ed altri indipendenti e loro diavolerie:negli ultimi 15 anni abbiamo visto di tutto e di piu',turbo doppi,tripli,turbo sboccianti,orologi a liquido colorato,catene,giunti e chi piu' ne ha ne metta.C'e' solo l'imbarazzo della scelta.
Dobbiamo chiederci,pero',come sia stato possibile il fiorire di simili strane meccaniche e complicazioni.
Perche' non e' stato solo il tal orologiaio o la tal ditta a tirar fuori simili diavolerie ma sono stati in tanti ed in tante.
E la risposta e' facile,progettazione elettronica,collaudi virtuali.
Quando PP realizzo' i 1518 perche' Audemars,Vacheron,Jaeger,Longines,Minerva non fecero altrettanto?
Semplice,non ne avevano le capacita'.
Quindi e' giusto riconoscere a quegli orologi un primato tecnico,ci son voluti decenni prima che altre case realizzassero un chrono perpetuo da polso.
Giuste considerazioni e giusto dare valore a qualcosa che storicamente è una pietra miliare dell'orologeria.
Impossibile confrontare le complicazioni odierne, seppur ardite, con quelle di quasi 100 anni fa'.
Oggi tutto si gioca sull'avere bravi tecnici CAD, un tempo bisognava essere maestri orologiai e fare i calcoli a mano.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

tick

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Re:La rarità
« Risposta #26 il: Dicembre 05, 2016, 17:46:01 pm »
Oggi tutto si gioca sull'avere bravi tecnici CAD, un tempo bisognava essere maestri orologiai e fare i calcoli a mano.

Concordo in parte. Un CAD per definizione aiuta in un lavoro di progettazione, non sostituisce. Alza semmai l'asticella sull'attesa. Oggi un singolo ragazzo che ha studiato per bene e con un CAD può maneggiare da solo problemi che avrebbero richiesto interi team anni fa. Ma le sfide cambiano.
Per disegnare il 747 hanno usato matita e regolo calcolatore, oggi per far volare il 380 c'è voluta molta più gente e molto più tempo nonostante i CAD.
Il fatto che tutti producano complicazioni di vario tipo è secondo me un ottimo mix di:
- scuole
- CAD
- strumenti di produzione
- ingegneria dei materiali
I costi di tutto ciò mal si coniugano con la rarità, e se parliamo di prodotti nuovi e constatato l'amore scemante per le complicazioni otteniamo che in futuro difficilmente potremo parlare di rarità, se non per ciò che è prodotto da una manciata di artigiani. E si torna daccapo, basta che un pezzo sia prodotto in 10 pezzi l'anno perchè sia interessante?
In breve mi associo alla quasi totalità di voi, per orologi vecchi o nuovi, CAD o non CAD, la "rarità" potrebbe non implicare interesse. Mi sembra però di leggere nel termine stesso un connotato positivo: diciamo che è raro qualcosa di scarsamente disponibile ma che vorremmo o ammiriamo. Più consono al discorso generale è forse il concetto di "scarsamente disponibile". Un Corum AC in ottime condizioni è un orologio raro (e interessante), una Duna Station rosso Ferrari è scarsamente disponibile, non rara, così come lo sono gli orologi delle dozzine di marche che sono sorte e tramontate nel panorama orologiero del secolo scorso.
Penso quindi che in generale il concetto di "raro" sia soggettivo, a differenza di "scarsamente disponibile" che soprattutto oggi, con la rete, consente una visione più ampia del mercato. Se mi sono capito, la "scarsa disponibilità" di un orologio non costituisce un pregio in sè.
The quieter you become, the more you can hear

Re:La rarità
« Risposta #27 il: Dicembre 05, 2016, 21:42:19 pm »
A proposito di rarita', e cmq ve ne sono pochi in giro, ..e' uscito su Facebook e dall'altra parte uno Star Wheel a 9000euro....magari sono trattabilini...
Alessandro

ciaca

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Re:La rarità
« Risposta #28 il: Dicembre 05, 2016, 23:19:18 pm »
Citazione
.e' uscito su Facebook

Un link?!
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:La rarità
« Risposta #29 il: Dicembre 05, 2016, 23:28:42 pm »
Citazione
.e' uscito su Facebook

Un link?!

E' lo stesso presentato qui a Giugno da Denny...con la funzione ricerca lo trovi facile...
Alessandro