Bella domanda!!, l'orologio mi piace, come mi piaceva la versione precedente, ho trovato quanto sotto, ma non la base del movimento, Cicci!!! ora facci sapere.
Ecco l'articolo:
"Nuovo movimento della Eber hard, il calibro 896-8J con 25 rubini e 21.600 alternanze orarie, presenta due originali aspetti. Il primo è relativo alla durata della carica, che raggiunge gli otto giorni contro le 40/48 ore di un normale orologio da polso: non è certo il primo orologio portatile che presenta una carica così lunga.
Agli inizi del nostro secolo, un orologio da tasca, che ebbe un discreto successo che si perpetuò per qualche decennio, presentava, appunto, una caratteristica simile, ma basava la sua lunga durata su di un principio abbastanza diverso. Conteneva, infatti, un enorme bariletto, sovrapposto al movimento vero e proprio, che aveva lo stesso diametro di tutto il movimento: tale tipo di orologio prese il nome di Ebdomas e conteneva una molla lunghissima e sottile, capace di portare la sua durata di carica agli otto giorni.
Le prestazioni cronometriche del l’Ebdomas non furono mai buone, lasciando spesso a desiderare. La ragione della sua imprecisione stava tutta nella lunga e sottile molla che, tranne che nei primi mesi di vita, non riusciva a fornire una forza sufficiente allo scappamento: il suo bilanciere era, infatti, caratterizzato da piccole ampiezze di oscillazione che, a mala pena, raggiungevano i 180 gradi, contro i 270 di un normale orologio.
Ed è abbastanza noto che un bilanciere che oscilli con piccole ampiezze non è in grado di fornire buoni risultati cronometrici, specie in un orologio portatile.
Dopo un iniziale successo, l’Ebdomas passò presto di moda, anche se continuò ad essere prodotto e venduto ad una certa clientela, attratta più dalla curiosità della sua durata di carica (ma anche da un bilanciere che si vedeva oscillare attraverso un’apertura del quadrante, apertura posta in luogo del piccolo quadrante dei secondi) che dalle prestazioni cronometriche dell’orologio.
Qualche pezzo viene venduto ancora oggi, soprattutto per la ragione sopra menzionata.
Ma l’Eberhard promette di non seguire la stessa sorte basando la sua lunga durata su di un principio un poco diverso: vi è sempre una lunga molla (ma non altrettanto e non così sottile come quella dell’Ebdomas) contenuta in un grande bariletto non dentato che, però, non occupa tutto lo spazio del movimento. A questo bariletto (A, nel disegno fornito dalla casa) ve ne è sottoposto un secondo, sullo stesso asse (quindi coassiale).Questo secondo bariletto è più piccolo, è dentato e contiene a sua volta una molla.
È questo secondo bariletto che ingrana con il ruotismo del movimento, mentre la molla contenuta nel bariletto grande "aiuta" la molla di quello piccolo.
Ciò avviene grazie a un particolare dispositivo: infatti, mentre in un orologio normale quando si carica la molla è l’asse del bariletto a girare e il bariletto vero e proprio rimane fermo, nell’Eberhard gira il bariletto grande, quello non dentato, che ha così l’effetto di avvolgere la molla intorno al suo asse.
Essendo il suo asse solidale con quello sottostante del bariletto dentato più piccolo (quello che muove il ruotismo), sotto la spinta della molla superiore, carica la molla al suo interno.
Ne dovrebbe risultare un potenziamento di forza tale da imprimere al bilanciere-spirale oscillazioni di ampiezza normale (usiamo il condizionale perché l’orologio non è stato da noi né provato né smontato, essendo una novità recentissima).
La seconda originalità sta nella particolare tecnologia dell’indicatore dello stato della riserva di carica dell’orologio.
Come detto precedentemente, non è l’asse del bariletto grande a girare durante la carica, ma il bariletto stesso: su questo è montata solidale una camma C che (si veda sempre il disegno), ad ogni giro del bariletto, aziona la leva D. Il movimento di questa leva sposta di un dente la ruota a stella E, che, a sua volta, trascina la ruota seguente F che porta la lancetta indicatrice della riserva di carica.Quest’ultima, muovendosi su un quadrantino graduato, mostra lo stato di carica del l’orologio.
Durante il funzionamento del l’orologio (quindi durante la scarica della molla) la grande ruota di centro del movimento, che porta sul proprio perno appositamente modificato il pignone G, trascina la ruota H e quindi la collegata ruota I che è munita di un cuore mobile dentato K: a ogni giro della ruota I il cuore dentato sposta di un dente la ruota a stella E che, a sua volta, sposta la ruota F del l’indicatore di riserva di carica e quindi della relativa lancetta.
Il movimento di questi mobili avviene ora, però, in senso inverso a quello precedente, che si è verificato durante la carica, e la lancetta avrà pertanto un movimento retrogrado. Il disimpegno del cuore dentato K dalla ruota a stella avviene a mezzo della leva L che è spinta dalla molla M.
La leva N ha solo la funzione di molla saltarello, vale a dire di far avanzare o retrocedere la ruota a stella a piccoli scatti.
Il disegno fornitoci dalla casa è un disegno tecnico e non didattico: non abbiamo avuto il tempo materiale per rifarne uno, magari tecnicamente meno preciso, ma più eloquente. Ce ne scusiamo con i lettori."
8 Giorni, acciaio/coccodrillo, Ref. 21017 L. 2.600.000
8 Giorni, oro/coccodrillo, Ref. 20017 L. 5.200.000
Fonte: OROLOGI On line