Avessimo qualche signora ospite, potremmo forse meglio dipanare la matassa ed argomentare con più ricchezza le ns eccezioni.
Peccato.
Penso alle Arti figurative, all'alta cucina, alla composizione musicale di prestigio e valore, penso poi alla industria metalmeccanica aeronavale e navale, aerospaziale ecc ecc.....
Ma poi oltre ancora dove si crede per antonomasia che la donna sia la regina....
La moda, le essenze profumate, gli aromi alimentari ecc....
A queste mie parole che esprimo mio malgrado in frequenti discussioni tra amici e non arriva sempre la sparuta eccezione che suona troppo facile e che dice più o meno:
"Non è vero, nel mio settore il mio capo è una donna!"
Ecco, ecco che una affermazione come questa con facilità sembra più un urlo di dolore come una eco nel vuoto, che una semplice constatazione di un fatto come un altro.
Ma allora parliamone un po sociologicamente ed antropologicamente...
Siamo certi che una variabile importante nella storia dell'uomo che condiziona il tutto è e rimane quella costante maschilista che ha stroncato particolarmente in passato le indubbie qualità a tutto tondo della donna....
Ma mi chiedo se non si debba anche ricercare più in profondità un innata profonda differenzazione tra la psiche dei due sessi.
All'osso personalmente son molto molto tentato di perseguire una linea che discerne la donna come essere ben più concreto e pragmatico. Molto più calcolatore poderato e riflessivo.
Indole questa certamente meno pronta, brillante e recettiva in merito a quella componente che rende all'uomo quell'impareggiabile nobiltà rispetto all'animale che è quella mistura di senno e pazzia, di creatività ed incoscienza.... Incrocio tra volo pindarico, illuminista e ritorno cosciente di cinico sperimentatore.
che ne dite?
Renato