bè qui ci vuole una gentil parabola...
C'era nell'incantato bosco della pallasfera un dentuto signorotto scavato nel viso e gonfio di bisaccia.
Il suo sorriso indelebile stampato come su di una faccina da mail... Era fisso, continuo perchè altrettanto lo eran i suoi buoi che ogni volta decidevano di incarrozzarsi nelle loro fiammanti utilitarie...
Egli sapeva che le sue tasche di gonfiavano... E si gonfiavano... E si gonfiavano
Nello stesso bosco un mezzo menagramo un pò burino vaceva capolino... Saltimbanco e vendisogni guardava al mondo come fà un videoamatore... Attraversando con quegli occhietti furbi il classico riquadro generato dall'incontro dei palmi della mano.
Lui sapeva che ogni idea eran quattrini se pur piccolini.
Un giorno insieme andaron al mercato...
Uno con grandi carri rinforzati a caricar dobloni, luigi, sesterzi e talleri sonanti...
L'altro che faceva di necessità virtù, con pochi soldi, qualche pagnerò ed una buona dose di scaltrezza.
Il primo come abituato da lustri e lustri riempi il suo bagaglio d'ogni cosa, a se utile ed inutile...
C'eran pomodori mauri ma anche marci, c'eran carni scelte e fettine come suole da scarpe... C'eran sogni ed incubi mal mischiati...
Insomma danaro facile per pepite d'oro e palle di sterco....
Dall'altra un conticino secco... Giusto ed oculato, senza strafare e con l'idea di ingozzarsi poco e mantener l'impegno.
Della verdura fresca e profumata, frutto di stagione, e poco ma buon pesce profumato appena pescato...
Dice che entrambi mangiaron bene...
Dice che uno attento, parco e diligente è ancora nel bosco a rallegrarsi del giusto...
L'altro pare sia scomparso dopo un sincronico barcamenarsi tra defecatoi improvvisati e siepi cela vomito....
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