Visto l'interesse notevole verso il cosidetto "piano casa" riscontrato dalle continue domande da parte di molti miei clienti, e pensando di fare cosa gradita, allego di seguito un articolo del bollettino "legislazione tecnica" dove si chiarisce cosa fino ora è stato stabilito, cosa sarà contenuto nel prossimo decreto-legge e cosa dovranno stabilire le regioni.
02/04/2009Cerchiamo di contribuire a fare chiarezza sull'argomento del cosiddetto «Piano Casa», che sarebbe effettivamente più corretto definire
«Piano per l'Edilizia», aiutando in pratica gli operatori a districarsi tra i molti dubbi e capire i contenuti dell'intesa tra Stato e Regioni, ed i possibili futuri scenari. Ricordiamo che è anche disponibile la rassegna stampa completa sull'argomento.
(Vedi)
Cosa fino ad ora è stato stabilito Per il momento Governo e Regioni hanno trovato un'intesa nel ritenere necessario contrastare la crisi economica in atto mediante misure volte a favorire il riavvio in tempi brevi dell'attività edilizia anche tramite forme di semplificazione degli adempimenti previsti. Sono stati definiti i contenuti di tale intesa, in ossequio alla quale le Regioni si sono impegnate ad approvare entro 90 giorni leggi ispirate preferibilmente (e quindi non obbligatoriamente) a questi obiettivi:
- regolamentare interventi di ampliamento entro un massimo del
20% di edifici unifamiliari o bifamiliari o comunque di volumetria non superiore a 1000 mc (quindi in pratica non necessariamente uni-bifamiliari);
- promuovere interventi straordinari di
demolizione e ricostruzione di edifici residenziali con ampliamento di volumetria fino al 35%, con finalità di miglioramento della qualità architettonica e dell'efficienza energetica anche tramite l'utilizzo di fonti rinnovabili;
- introdurre forme di semplificazione burocratica per tali interventi, che
non potranno essere eseguiti nei centri storici, in zone ad inedificabilità assoluta o su edifici abusivi. Le suddette leggi,
salvo diversa determinazione delle singole regioni, avranno validità limitata non superiore a 18 mesi, e potranno individuare ambiti di
esclusione o limitazione delle misure sopra elencate, come invece di contro
ulteriori incrementi premiali di volumetria finalizzati alla riqualificazione di aree degradate.
Si ribadisce:
ad oggi (2.4.2009) quanto sopra è solo una sorta di manifestazione di intenti, e non è contenuta in alcun provvedimento avente forza di legge o di regolamento. Inoltre è evidente come l'accordo dica tutto ed il contrario di tutto, nel senso che
le Regioni potranno fare in pratica ciò che riterranno più opportuno, e non è ad oggi ipotizzabile alcuno scenario.
Il testo, consultabile in allegato, è chiaramente quello di un accordo a carattere politico, nel quale le Regioni hanno dato il via libera al Governo a patto di conservare
ampi e discrezionali margini di manovra. Il Governo si è per parte sua genericamente impegnato a tutelare il rispetto delle norme in materia di lavoro e sicurezza, ad individuare una «procedura trasparente», ed a rafforzare anche le politiche di social housing.
Cosa disporrà il decreto-legge fra pochi giorni Il Governo si è impegnato ad emanare, entro 10 giorni,
un decreto-legge, anche questo con contenuti da concordare con le Regioni, per snellire alcune procedure edilizie di competenza statale (intervenendo in pratica sul D.P.R. 380/2001) e creare il quadro normativo di riferimento idoneo all'attuazione delle leggi regionali.
Le norme contenute in questo decreto-legge dovrebbero in pratica coprire i 90 giorni necessari a completare il quadro regionale di attuazione, fermo restando che
non potranno comunque sovrastare le leggi regionali già esistenti. Cosa saranno chiamate a stabilire le regioni entro alcuni mesi Da quanto illustrato è evidente che ogni futuro scenario è rimesso alla discrezionalità delle singole Regioni, le quali in pratica potranno lasciare tutto come attualmente è confermando la validità della regolamentazione già esistente oppure legiferare ancora entro gli amplissimi limiti definiti dal testo dell'accordo e comunque dalla potestà legislativa concorrente loro attribuita dalla Carta costituzionale.
Sembra del resto destinata a rimanere lettera morta il capoverso dell'accordo nel quale è riportato che in caso di mancata approvazione delle leggi regionali nel termine stabilito il Governo potrà sostituirsi anche tramite la nomina di commissari ad-acta (ma comunque d'intesa con il Presidente della Giunta!).
Spero che almeno questa volta non si vada a finire nella critica politica, il mio 3d vuole solamente togliere dei dubbi e chiarire alcune cose!!! [
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