Un valore elevato di A/H è una delle strade per raggiungere una maggior precisione ma non l'unica.
Sarebbe interessante discutere dei vertiginosi valori di a/h che ha raggiunto il mitico Giulio Papi nei suoi nuovi progetti , ma questa è un'altra storia da affrontare univocamente...
I problemi che potrebbero crescere proporzionalmente all'aumentare delle a/h sono diversi (ovviamente in relazione al tipo di scappamento), lubrificazione del gruppo bilanciere spirale (nell' El primero a secco, con polvere microfine di Bisolfuro di Molibdeno3), progettazione dello scappamento (sempre nell' EP, Clinergic 21 per ricordare il numero dei denti della ruota di scappamento) diverso "impegno totale" (che corrisponde a "quanto dente" appoggia sulla leva dell’ancora quando questa è nella sua fase di riposo) maggior cura nel sistema di ricarica visto la maggior quantità di coppia necessaria allo scappamento per funzionare ed altri problemi congeniti rispetto il tipo di approccio progettuale scelto.
Comunque le vie percorribili nella ricerca di una sempre maggior precisione potrebbero essere identificate con una formula (ovviamente semplificando di molto):
P = 4 p3 . I . fo2 . f3
- P è la "potenza" nel bilanciere-spirale in Joule, semplificando è la capacità di "regolare" l’orologio;
- 4 p3 è una costante matematica;
- I è l’inerzia del bilanciere, che ovviamente dipende da fattori come il diametro ed peso dello stesso
- fo2 è l’ampiezza di oscillazione del bilanciere, in radianti;
- f3 è la frequenza di oscillazione.
quindi per ottenere un miglioramento della precisione si possono variare detti valori ognuno con le sue difficoltà, sull'aumento della frequenza ho provato già a parlare, l'aumento dell'ampiezza di oscillazione oltre quella massima (270/300 gradi) nello scappamento ad ancora (in altri tipi , magari di nuova progettazione vedremo in in futuro) è impossibile perchè avremmo il fenomeno del "ribattimento", per l'aumento dell'inerzia bisogna considerare tutti le varianti costruttive che devono accompagnare detto aumento (maggiorazione ed irrobustimento strutturale e dimensionale del movimento e quindi dell’orologio ed aumento della "forza dell’organo motore").
Riguardo proprio l'aumento inerziale basti pensare al vecchio (e mostruoso) movimento da competizioni cronometrico 30B della Longines con bilanciere da 15,3 mm in cui per mantenere il diametro di 30mm (misura appunto divenuta "standard" nelle prove cronometriche) ed avere un bilanciere più grande del 50% del diametro del calibro è stato studiato ad un asse centrale eccentrico lavorando sulla cassa anch'essa eccentrica che riporta l'asse in posizione centrale rispetto al quadrante.
Insomma la ricerca di precisione è (anzi dovrebbe) essere alla base dello sviluppo dell'orologeria ed una delle "vere complicazioni" più difficile da ottenere (oltre ad uno degli aspetti che più mi affascinano), in cui non conta solo l'exploit nel percorrimento di nuove strade ma anche (se non di più) la certosina cura costruttiva, di rifinitura e regolazione.
L.