Purtroppo le ferrovie italiane (ma anche le poste...) sono state per almeno un trentennio una mucca da mungere per una classe politica spudorata, interessata solo a garantirsi una clientela elettorale, infischiandosene altamente di investire per migliorare la rete e i servizi.
Anche perchè altri "interessi" premevano affinchè il trasporto merci venisse dirottato su gomma: all'inizio degli anni 70, la nostra rete autostradale era la seconda in Europa, dopo la Germania, per estensione e qualità generale.
Con la prima crisi petrolifera, il governo di allora decise improvvidamente, seguendo peraltro un orientamento comune ad altri paesi (che però si "ravvidero" pochi anni dopo), di bloccare la costruzione di altre autostrade: sappiamo bene com'è andata, dato che è fin troppo evidente quanto la nostra rete sia diventata insufficiente a gestire l'enorme volume di traffico che nel frattempo si è sviluppato.
Di fatto, oggi ci troviamo con delle autostrade, in cui peraltro paghiamo pedaggi salati (fra i più alti in Europa) inadeguate e delle ferrovie che, dopo anni di oblio e di abbandono, soltanto ora sembrano aver capito qunto importante sia "catturare" utenti, ormai da anni costretti ad utilizzare altri mezzi per i loro spostamenti.
Non conosco personalmente la condizione delle ferrovie nel centro-nord (salvo per qualche testimonianza televisiva di passeggeri pendolari ormai rassegnati a "puntuali ritardi"), però Ti posso assicurare che al sud, e in Sicilia in particolare, è ancora peggio. [
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