Orologico Forum 3.0

Sarà vera gloria?

rri

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« il: Luglio 23, 2007, 15:34:37 pm »
Ormai lo sapete tutti, il sottoscritto fa l'architetto....
Nel mio settore purtroppo diverse volte ho scoperto aziende e sottospecie di professionisti che acquistano abilitazioni ed omologazioni in quantità semplicemente sborsando fior di quattrini agli enti preposti al rilascio, o peggio ancora ad altri prof. che invece detengono le suddette...
In altre parole, roba come
certificazione 46/90 (imp. elettrici)
certificazione legge 10/91 (climatizzazione)
omologazione IMQ - attestati SOA ed addirittura ISO9000/2000 sono a volte prodotti di mercato più che sudatissime certificazioni di qualità.
Ed eccoci al famigerato C.O.S.C.
Mi chiedo siamo certi che tale organismo certificatore prende veramente in carico camionate di orologi l'anno per prodursi in accurati e profondi test su di essi sempre?
E se bastasse qualche altro tipo di "accordino"?

Renato

gidi_34

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« Risposta #1 il: Luglio 23, 2007, 16:27:24 pm »
senti, ho quattro orologi, tutti non cosc,ma viaggiano meglio di parecchi cosc...fai un po tu!!!

rri

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« Risposta #2 il: Luglio 23, 2007, 17:01:08 pm »
[:o)] appunto

sergino

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« Risposta #3 il: Luglio 23, 2007, 17:21:22 pm »
Mi sembra un pò incongruente, il giudizio fatto in questo modo; il C.O.S.C. non dice che i movimenti non certificati sono meno precisi di quelli certificati,(questo per dire che anche movimenti non C.O.S.C. possono essere precisissimi, perchè no!?). Il C.O.S.C. certifica solamente che quelli che lui verifica stanno entro dei paramentri prestabiliti in determinate condizioni di funzionamento (per altro stabiliti dallo stesso C.O.S.C.), e guardate che tutte le certificazioni del mondo funzionano in questo modo, comprese le famosissime ISO ed UNI, non potrebbe essere diversamente !! (in pratica garantisci solamente di fare quello che dici, indipendentemente da cosa dici, ovvero, per assurdo potresti anche dire di fare delle schifezze di prodotti, poi certifichi di farle per davvero...... anche se in realtà ci sono però dei limiti ).
« Ultima modifica: Luglio 23, 2007, 17:24:30 pm da sergino »
Se in realtà non sai ciò che stai chiedendo, non ti stupire di ciò che in realtà ti viene risposto.
Sinceramente Vostro, Sergino


[img=right]http://img41.imageshack.us/img41/4967/classimmagine.jpg[/img=right] [img=left]http://img41.imageshack.us/img41/1091/chronomatimagine.jpg[/img=left]

persson

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« Risposta #4 il: Luglio 23, 2007, 23:18:49 pm »
oltre a concordare in pieno con sergino credo che nn ci siano degli accordini o favoritismi tra qualche brand e cosc, nn tanto per onestà delle parti ma principalmente perchè i parametri cosc sono così alla portata di tutti che nn bisogna poi fare chissà che sforzi produttivi (e quindi investire chissà che capitali in ricerca e sviluppo) per ottenere tale certificazione... quindi chi è interessato gli manda i suoi calibri... chi nn li manda è perchè o se ne infischia o addirittura considera cosc nn all'altezza di certificare i propri calibri...un esmpio è patek, che ritiene i parametri del cosc ridicolmente troppo lati

Albe

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« Risposta #5 il: Luglio 24, 2007, 00:53:49 am »
Il C.O.S.C. è un organismo svizzero, non siamo in Italia.
Fosse qui da noi l'accordino sarebbe purtroppo possibile, a prescindere dalle varie argomentazioni degli altri.
Comunque mandare  i movimenti al COSC significa che il produttore ha un certo impegno a rimanere entro certi standard buoni, anche se non da strumento di misura. Penso che 3-4 secondi su 86000 sia comunque una buona precisione in assoluto.

Alberto


Airangel

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« Risposta #6 il: Luglio 24, 2007, 09:22:09 am »
Albe ha scritto:

Il C.O.S.C. è un organismo svizzero, non siamo in Italia.
Fosse qui da noi l'accordino sarebbe purtroppo possibile, a prescindere dalle varie argomentazioni degli altri.
Comunque mandare  i movimenti al COSC significa che il produttore ha un certo impegno a rimanere entro certi standard buoni, anche se non da strumento di misura. Penso che 3-4 secondi su 86000 sia comunque una buona precisione in assoluto.

Alberto




Quoto, il cosc è in Svizzera, ruberanno anche lì...ma certamente non ai livelli del belpaese, dove non si muove foglia senza che qualcuno unga a dovere....
Se il Cosc aprisse una filiale in Italia, sarebbe certificato come d'incanto anche il Cronotech al polso di Costantino Vitagliano.

gidi_34

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« Risposta #7 il: Luglio 24, 2007, 09:55:28 am »
e se il certificato cosc fosse solo il modo per aumentare il prezzo di qualche orologio?...mi spiego, prendiamo i calibri eta,ne posseggo quattro, tutti che viaggiano sotto i limiti cosc...gli stessi calibri montati da altre maison sono certificati, pur viaggiando uguali ai non certificati...[|)][|)][|)],anzi spesso peggio!!!

Albe

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« Risposta #8 il: Luglio 24, 2007, 10:10:38 am »
Mi sembra giusto che un orologio con certificato COSC costi qualche cosa di più.
La certificazione di qualità in qualsiasi azienda costa. Se uno la vuole la paga.
Certo probabilmente non vale la pena certificare orologi sotto i 1000 euro, in quanto il costo delle prove è un fisso che solo per cifre superiori viene diluito e incide poco sul prezzo di vendita.
Il Minerva crono (listino di circa 2000 euro) che ho postato recentemente ha il suo certificato COSC e tutto sommato mi fa piacere.

Alberto

rri

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« Risposta #9 il: Luglio 24, 2007, 12:01:35 pm »
Ecco il punto.....
Sappiamo bene che l'ente certificatore svizzero non condanna o chi non certifica nel limbo dell'accozzaglia... Ci mancherebbe. E' altrettanto vero inoltre che mi appare troppo leggera la tesi provocatoria di gidi che dice che addirittura i non cosc sono meglio dei cosc.
Il problema come al solito si pone col mercato.
Insomma proprio gidi a mio avviso centra il problema quando riflette sul fatto che sicuramente il C.O.S.C. (la certificazione) diventa una specie di peddegree che fa lievitare (per l'ennesima volta e per l'ennesima ragione) il costo degli orologi. Potrebbe quindi certamente interessare a qualche maison apporre un valore aggiunto alle proprie creazione non solo per la questione tecnica... Ma perchè no! Per intascare un bel gruzzoletto in più di soldini senza spremere le proprie risorse tecnologiche hardware e software, ma più semplicemente acquistando un bel certificatone.
E' così impensabile?

Io ho diversi cosc e ne apprezzo subliminalmente ( e nemmeno tanto) il valore aggiunto che insindacalmente dovrebbero possedere, non fosse altro perchè un tester super partes li ha verificati. resto però perplesso sul come soltanto una 15na di anni fa i segnatempo certificati fossero un decimo dei contemporanei.
Infine quale buon viatico migliore per le NEOmaison che una bella certificazione?
Vedi XEMEX - SOTHIS - OTIUM... ecc. ecc.

Resto dubbioso.....
Nessun preconcetto ma qualche dubbio si

Renato

persson

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« Risposta #10 il: Luglio 24, 2007, 12:27:18 pm »
altra cosa da tenere a mente è che quel certificato nn garantisce per sempre quelle prestazioni... nel senso che ogni tot anni un orologio va revisionato... quindi dalla prima revisione in poi i valori scritti sul certificato cosc nn hanno più nessun senso dato che il calibro è stato totalmente smontato e rimontato e regolato nuovamente... quindi tutti gli orologi che sul quadrante hanno la scritta "chronometer" prima o poi... nn lo saranno più... salvo rimandarli ogni volta, dopo ogni revisione, al cosc... ciao

gidi_34

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« Risposta #11 il: Luglio 24, 2007, 12:40:08 pm »
oppure dal mio orologiaio...mani di fata[:D][:D][:D][:D]

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« Risposta #12 il: Luglio 24, 2007, 14:03:04 pm »
Albe ha scritto:

Mi sembra giusto che un orologio con certificato COSC costi qualche cosa di più.
La certificazione di qualità in qualsiasi azienda costa. Se uno la vuole la paga.
Certo probabilmente non vale la pena certificare orologi sotto i 1000 euro, in quanto il costo delle prove è un fisso che solo per cifre superiori viene diluito e incide poco sul prezzo di vendita.


il costo della certificazione COSC va dai 5 ai 15 euro al pezzo, a seconda del formato del documento cartaceo rilasciato. Dimmi tu se sono giustificate centinaia di euro per poter scrivere "Cronometre" sul quadrante!
Facendo però l'avvocato del diavolo c'è da dire che per superare i test ci vuole come minimo un pre-test interno per non rischiare il fallimento della certificazione, e queste procedure hanno un certo costo in termini di ore-uomo. Però visto gli standard qualitativi cui si sta giungendo negli orologi di fascia media (1000-2000) direi due cose, a titolo di pura opinione personale:
- La certificazione in sè sembra perdere significato reale, pur mantenendo un senso a livello formale.
- I termini da soddisfare per ottenerla sono sempre più lontani dall'eccellenza in termini di prestazioni.

Detto questo, tutto sommato rimane il fatto che se il mio "cronometro" non cronometra come si deve, posso rivalermi sulla Casa costruttrice in nome di detto certificato.

Ciao, Cristiano
 

sergino

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« Risposta #13 il: Luglio 24, 2007, 17:32:54 pm »
I discorsi fatti sul valore, o sul non valore, di una certificazione di qualità (in fondo il C.O.S.C. ha quel senso) possono essere applicati in toto a qualsiasi campo od oggetto, pensate varamente che le certificazioni a cui all'inizio faceva riferimento RRI ("certificazione 46/90 (imp. elettrici), certificazione legge 10/91 (climatizzazione), omologazione IMQ - attestati SOA ed addirittura ISO9000/2000 sono a volte prodotti di mercato più che sudatissime certificazioni di qualità"),come qualunque altra, seguano leggi e/o valutazioni diverse da quelle fatte per gli orologi ?!?!? In definitiva se uno "lavora" bene lo fa' con o senza certificazioni, e lo stesso vale nel caso li usi solo come scusa per alzare i prezzi, le certificazioni sono solo un minimo di garanzia sul mantenimento delle promesse fatte (sempre che il tutto sia fatto in maniera corretta, se poi uno "bara"....). Alla fine il C.O.S.C. non condanna ne' santifica nessuno, fa' solo il suo mestiere ed in tale maniera deve essere valutato; di sicuro non è una colpa (come sembrerebbe per alcuni)essere un orologio certificato C.O.S.C.  
Se in realtà non sai ciò che stai chiedendo, non ti stupire di ciò che in realtà ti viene risposto.
Sinceramente Vostro, Sergino


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Airangel

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« Risposta #14 il: Luglio 24, 2007, 17:41:10 pm »
Secondo me è un valore aggiunto dell'orologio, e tenendo conto che è un ente svizzero, altro valore aggiunto.